Se lo pronunciate, ricordate di mettere bene la lingua tra i denti, altrimenti nessuno vi capisce.
A Firenze il lampredotto nasce come un piatto povero, ma la sua semplicità è anche la sua forza. E’ un piatto a base di una delle quattro sezioni dello stomaco dei bovini: l’abomaso.
Come si prepara?
In una pentola capiente, mettete a bollire gli odori necessari per il brodo, cioè sedano, carote, cipolle, concentrato di pomodoro e un pò di sale. Lasciate andare fino a che l’acqua non si è insaporita. A questo punto potete aggiungere il lampredotto che lascerete cuocere per un’ora abbondante.
Il lampredotto è pronto…basterà tagliarlo a pezzettini e condirlo con sale, pepe, salsa verde e salsa piccante e gustarlo dentro ad un panino.
Molto diffusa sui banchi dei lampredottai è anche la versione in zimino, ovvero in umido con verdure a foglia, generalmente spinaci.